Descrizione
Il tampone fosfato, noto anche come “tampone di Sørensen” con lievi variazioni, è una risorsa ampiamente utilizzata in biologia grazie alla sua robusta capacità di tamponamento e alle possibilità di regolazione del pH nell’intervallo di 5,8-8.
Applicazione:
Il tampone fosfato serve come strumento essenziale in vari esperimenti biologici. Le sue alte concentrazioni molari, in particolare 0,4M e superiori, prevengono efficacemente la crescita batterica anche a temperatura ambiente. Consigliamo di preparare soluzioni stock 0,4M per eseguire diluizioni durante gli esperimenti, riducendo al minimo i rischi di contaminazione che possono insorgere dopo pochi giorni, riducendo la concentrazione a 0,1M. I nostri prodotti selezionati con cura garantiscono la purezza e, alla concentrazione di 0,1M, richiedono conservazione in frigorifero a 4°C. La presenza di torbidità nella soluzione può indicare contaminazione. Le nostre soluzioni sono sigillate ermeticamente sotto gas neutri come l’argon per eliminare l’ossigeno, prevenendo la proliferazione batterica. Annotare la data di apertura della bottiglia, poiché l’esposizione all’aria può portare alla crescita batterica.
Suggerimento:
Per un utilizzo ottimale e per evitare contaminazioni, conservare il tampone fosfato a 4°C. La durata di conservazione quando la bottiglia è chiusa è di 6 mesi, mentre si riduce a 3 mesi dopo l’apertura.
Vantaggi e svantaggi:
✅ Vantaggi:
Il tampone fosfato assomiglia strettamente ad alcuni componenti presenti nei fluidi extracellulari, rendendolo fisiologicamente rilevante. Non rappresenta una minaccia per la vitalità cellulare, dimostrando la sua natura non tossica. Si verificano minime fluttuazioni del pH con variazioni di temperatura, garantendo stabilità. La conservazione a 4°C mantiene la sua stabilità per diverse settimane.
❌ Svantaggi:
A volte può verificarsi precipitazione quando esposto a ioni calcio durante la fissazione. Tende a formare precipitati con acetato di uranio e reagisce con sali di piombo. Inoltre, può verificarsi precipitazione durante la disidratazione con etanolo, rendendo preferibile la disidratazione con acetone. A causa del suo ruolo critico, il tampone fosfato rimane suscettibile a contaminazione e dovrebbe essere conservato a 4°C.
